A rendere curioso l’evento “Toscana terra del Buon vivere” a Siena, ci si sono messi gli incontri culinari dal titolo “Quel che passa al convento…”, incentrati sul tema della cucina povera delle abbazie e dei conventi della Toscana. Perchè i monaci, grazie allo stile di vita frugale ma anche alla continua disponibilità di cibo di cui potevano disporre sotto forma di derrate o propria produzione, sono stati spesso gli antesignani di alcuni piatti della cucina “povera” toscana.
La versione di uno chef
In occasione di questo evento lo Chef Michele Vitale dell’Associazione Cuochi Senesi e patron del Ristorante da Michele ha realizzato una versione originale della celebre “Zuppa del Tarlati“, detta anche “degli Avignonesi” per via dell’apprezzamento che ricevette il piatto, ideato dall’aretino Tarlati in occasione della visita del Papa che allora risiedeva ad Avignone. Siccome non avevamo mai sentito parlare di questo piatto e ne siamo rimasti entusiasmeti siamo andati ad indagare più a fondo ed abbiamo trovato la ricetta!
Chef Michele Vitale ha realizzato una versione gourmand della Zuppa del Tarlati. Ne siamo rimasti così affascinati che siamo andati subito alla scoperta della ricetta!
Una zuppa così squisita si ottiene bollendo il pollo semi-disossato in un brodo realizzato con gli aromi tradizionali della cucina toscana (sedano, carota, cipolla picchiettata con i chiodi di garofano) finché la carne non tende a staccarsi dalle ossa, per 2/3 ore. A questo punto il brodo deve essere filtrato ed il pollo privato della carcassa. Una parte del petto andrà tenuta al caldo dentro il brodo mentre la carne restante andrà frullata con l’aiuto del mixer e poi, una volta resa poltiglia, rimessa in pentola col brodo.
A piacere potete insaporire la zuppa con un rametto di rosmarino o con un battuto di odori cotti in padella con un filo di burro e un po’ di vino bianco per sfumare. Dopo circa altri 20 minuti la vostra zuppa sarà pronta da servire con fettine di pane abbrustolito ed un filo di olio extravergine di oliva toscano! E per quanto riguarda il vino in abbinamento, che ne dite di un fruttato Bianco della Valdichiana? E se vi piacciono i sapori decisi che ne dite di provare una Vernaccia di San Gimignano?
Tarlati…chi era costui?
Il papa non riuscì mai a far passare il Tarlati con la fazione guelfa ma portò la zuppa in Francia, dove è nota come Soupe à la Reine
La zuppa del Tarlati è una delizia per il palato che divenne famosa già al tempo dei papi di Avignone. In sintesi la storia che si nasconde dietro questo piatto è più o meno la seguente: Tarlati era un nobile aretino proveniente da una famiglia assai importante nella Arezzo del 1300. Ghibellino convinto, il Tarlati fu fatto vescovo e tutt’ora gli aretini dicono che pare celebrasse la messa con elmo e scudo sull’altare. A quei tempi però il Papa inviava di frequente delle delegazioni ad Arezzo perché lo convincessero a passare dalla parte dei guelfi. Si racconta che una volta fu lo stesso Papa a passare da Arezzo per convincerlo a “convertirsi” ai guelfi ma non ci fu nulla da fare. Tuttavia una conquista la corte papale la ebbe: una ottima zuppa di pollo che fu esportata in Francia, dove oggi è comunemente nota come Soupe à la Reine. E c’è chi giura che sia stato lo stesso Tarlati a prepararla…