“Toscano” e “Cordiale”
Due parole che alle volte proprio non ce la fanno a stare assieme nella stessa frase ma che ci hanno regalato una serata indimenticabile.
Mascagni ad Arezzo, tra Toscano e Cordiale
Adoro il cielo stellato. La mia idea di sublime lo vede assieme ad un sottofondo di ottima musica, con un vino da meditazione e un’ottima compagnia.
Godermi Mascagni sulla terrazza della Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo, sorseggiando un cordiale alla vecchia maniera fronteggiando le colonne della Pieve tra volute azzurrognole. Non potevo crederci.
Ascoltavo la musica e immaginavo il maestro Mascagni suonare la carica con il toscano in bocca e un bicchierino di cordiale sul pianoforte. Il tempo, per me, si era fermato…
L’evento era all’aperto, la mattina aveva piovuto e temevo che l’avrebbero cancellato. Ma più mi avvicinavo al luogo e più l’aria si faceva immobile e tiepida. Le persone, rassicurate, arrivavano un po’ alla volta e pian piano non ci fu più un posto libero. La terrazza della casa dell’ideatore della Fiera Antiquaria, coronata dalle colonne della facciata della Pieve di Santa Maria, divenne così il perfetto palcoscenico per questo evento unico.
Il Toscano Mascagni
Il 2013 è stato il 150° dalla nascita del grande compositore livornese Pietro Mascagni. Attaccatissimo ai suoi Toscani, non poteva che essere il testimonial della serata che ha visto in abbinamento due liquori quasi dimenticati, prodotti da una azienda che utilizza ancora le ricette e le etichette originali del 1916, la Carlotto.
Anche se il Toscano è parte della tradizione, fumare fa male!
Una serata dedicata alla personalità ed alle opere di questo incredibile personaggio livornese, ambasciatore dello stile italiano in tutto il mondo a partire dal suo amore per la vita.
Mascagni ambasciatore dell’Italia nel mondo
Mascagni non si separava mai dalla sua preziosa scatola (quasi una valigia) di sigari, che lo accompagnava in ogni tournée.
Moderno principe rinascimentale, livornese con quel carattere un po’ burbero e molto selettivo tipico di tutti i toscani, il Mascagni era dotato di quell’estrosità ribelle e anticonformista che solo ai toscani sembra riservata. Un amore per la sua terra natia che porterà sempre dietro, in tutti i suoi spostamenti e tournée. Italiano fino al midollo, convinto “esportatore” del gusto, dello stile, della spontaneità e della raffinatezza di questo paese, con le sue certezze e le sue affascinanti contraddizioni. Questo e molto altro era Mascagni.
Rosolio e cordiale: liquori gentili e robusti del tempo che fu
Musica e bien vivre. In accompagnamento alla serata di degustazione del sigaro ci sono due liquori antichi e raffinati. L’uno è il Rosolio, che accompagna le composizioni musicali dallo sfondo più passionale. Perfetto da degustare mentre ascoltiamo la storia delle circa 4600 lettere scritte da Mascagni alla sua Anna, amore nascosto e mai dimenticato dal compositore. Il Rosolio è un liquore raffinato, di natali reali perché creato sul finire dell’800 presso la corte asburgica. Si realizza con l’infusione di petali di rosa in una miscela di acquavite, zucchero ed oli naturali e con la polvere di cocciniglia viene colorato di rosa, per essere ancor più amato dalle dame. Si sorseggia nel pomeriggio, accanto a quella piccola pasticceria austriaca chiamata “viennoiserie” ma si sposa meravigliosamente con il sigaro, per un abbinamento dal forte contrasto dolce/amaro.
In degustazione anche due liquori antichi: il delicato Rosolio delicato ed il robusto Cordiale
L’altro liquore che abbiamo assaggiato costituiva l'”anima maschile” della serata: il Cordiale, liquore sorseggiato dalle Forze Armate nelle trincee e di cui esistono tante varianti quanti corpi armati hanno visto le stesse trincee combattersi. Un liquore che si adatta perfettamente alle note di Cavalleria Rusticana, realizzato con una miscela di pregiato Rum jamaicano ed oli essenziali di frutta. Il Cordiale ha un gusto più robusto, meno dolce ma mai eccessivo. Forse per la diffusione massiccia nei circoli dell’esercito e per il fatto che ogni corpo armato aveva una sua particolare ricetta, oggi la ricetta originale sembra essersi perduta. La versione più conosciuta è quella degli Alpini, tutt’ora uno dei maggiori esempi di stravolgimento della ricetta originale.
Per una sera il tempo si è fermato: un buon Toscano, un gradevole liquore, un assaggio di cioccolato, una musica piacevole, un panorama emozionante ed ancora una volta per noi una storia da raccontare…