Passare l’ultima notte dell’anno a San Gimignano ha un che di magico e di remoto…
Se quella sera avessimo celebrato il capodanno del 1300, avremmo potuto contare dalla finestra circa 72 torri. Tutte a disegnare il profilo notturno di San Gimignano. La cittadina sulla via Francigena sarebbe stata uno dei primi Liberi Comuni dell’Italia medioevale e noi avremmo potuto celebrare l’addio al 1299 con ricche pietanze a base di zafferano, l’“oro della città“, con il quale – si diceva – “erano ricoperte le torri”. In realtà ad essere ricoperti di oro erano le famiglie residenti in questo ricco centro toscano, un tempo uno degli snodi commerciali più importanti tra Siena e Firenze. Merito del suo vino profumato ma soprattutto dello zafferano, spezia raffinata riservata alle tavole dei potenti.
Siamo stati a San Gimignano per il capodanno del 2014, come a voler battezzare con questa favola, l’inizio della nostra. Una coppia strampalata come noi, animata dal desiderio di andare in giro a scoprire le bellezze nascoste, le curiosità più intriganti e le eccellenze enogastronomiche locali, aveva bisogno di un inizio da favola. E non c’è nulla di meglio di una città sospesa nel tempo come San Gimignano per dar inizio alle nostre avventure!
La Manhattan toscana
“La Manhattan toscana” per il profilo di alte torri che regala a chiunque percorra i dolci colli che la circondano
Eh si, San Gimignano appare proprio spuntata fuori da una favola. Con qualche iperbole di troppo l’hanno battezzata “la Manhattan toscana“, per il profilo di grattacieli che offre a chiunque percorra le strade che la circondano, sui dolci declivi toscani. Ma forse anche per l’intrinseca ricchezza che ha sempre posseduto: imprenditorialità, un certo spirito globale, una grande capacità di difendersi dagli attacchi esterni e di regnare nei traffici commerciali, un sottofondo di raffinatezza nei propri prodotti ed opere d’ingegno ma anche la schiettezza e la genuinità del popolo toscano. San Gimignano nel Medioevo era così ricca che le famiglie nobili e mercantili fecero a gara per costruirsi case-torri più alte di quelle delle famiglie rivali, poi fecero istituire una legge che vietava di abbatterle se non per ricostruirne di più alte e belle, purchè non superassero in altezza la torre comunale. Ve le raccontiamo nell’articolo che trovate cliccando qui, senza andare troppo nel dettaglio. Giusto per lasciarvi il piacere di camminare col naso all’insù, proprio come se vi trovaste in una favola…
Cosa vedere a San Gimignano
Le nostre proposte per visitare San Gimignano, anche in maniera insolita
La città dal profilo che sembra toccare il cielo è capace di regalare anche a voi la stessa favola nella quale noi ci siamo immersi. A patto però che sia visitata con qualcosa in più di qualche ora a disposizione. Pertanto, visto che cercare di riassumere in un solo articolo tutto ciò che ci ha emozionato sarebbe stato impensabile, abbiamo pensato di proporvi più di un itinerario, per darvi modo di farvi un’idea generale delle moltissime cose che questa cittadina ha da offrirvi e quindi scegliere quale punto di vista è il migliore per voi.
Si comincia con un tour classico: storico e d’atmosfera. Passeggiando nei vicoli e nelle stradine, sotto a case-torri uniche al mondo, sostando nelle piazze e visitando chiese ricche di capolavori, vi sembrerà d’immergervi in una storia che lega assieme tre secoli, dal 1200 al 1400, diritto al cuore della Toscana.
Continuiamo il nostro giro con un itinerario curioso, sicuramente intrigante per chi voglia scoprire la cittadina con quelli che dovevano essere gli occhi di un pellegrino del Medioevo, quando San Gimignano costituiva una delle stazioni di sosta principali lungo il tratto toscano della via Francigena. É questo liitinerario più mistico e magico, fatto su misura per tutti gli appassionati di antiche leggende e di simboli come noi.
Si continua con un itinerario artistico singolare, tra le torri di San Gimignano, capolavori d’architettura difensiva ed emblemi del prestigio e della ricchezza dei proprietari. Vi divertirete tantissimo a camminare col naso all’insù in quel cielo geometricamente tagliato dalle pietre chiare, finchè a furia di guardare all’insù, non vi sentirete un po’ più vicino alle nuvole anche voi!
L’ultima visita che vi proponiamo è legata all’identità ed alla comunità di San Gimignano. É la nostra visita estiva alle Ferie delle Messi: una occasione per rivivere la città così come doveva presentarsi nel medioevo. Un tourbillon continuo di giostre, spettacoli, dimostrazioni, musica e colori che vedono protagonisti proprio gli abitanti.
Zafferano e Vernaccia, l’oro di San Gimignano
Zafferano e Vernaccia DOCG: entrambi color dell’oro, entrambi raffinati frutti di questa terra…
Torniamo ora alla nostra notte di San Silvestro… Malgrado il vento freddo e pungente che ululava tra le pietre, è stato un piacere curiosare tra le numerose botteghe di prodotti tipici sparse per le vie del borgo. Qui abbiamo capito qual era il segreto della ricchezza di San Gimignano nel medioevo. Non l’oro, non i metalli ma lo zafferano purissimo, che dell’oro ha anche il colore.
Proprio in una di queste botteghe abbiamo scoperto qualche briciola di storia di San Gimignano, come quella dello zafferano, tesoro antico che da pochi anni è stato riscoperto. Per molti anni la sua coltivazione era stata completamente abbandonata perchè si trattava di una spezia difficile da ottenere, con poche garanzie di produttività annuali e molta concorrenza estera. I tempi erano duri ed affidarsi a fiori così delicati era come giocare a dadi col destino. Poi il recupero delle tradizioni ha prevalso e nelle tavole di San Gimignano, grazie a qualche temerario coltivatore, è tornato l’“oro di un tempo”, solo che questa volta in veste diversa: a colorare i piatti!
Lo zafferano di San Gimignano da il meglio di sé con i primi piatti, sciogliendone i filamenti o la polvere in un bicchierino di acqua calda, che dev’essere poi aggiunto al risotto o al condimento della pasta. Tuttavia usandolo abbiamo scoperto che proprio per la sua intensa aromaticità, è capace di offrire inaspettate sfumature aromatiche anche con carni bianche, pesci non troppo pregiati e verdure. In questi casi la parola d’ordine è “non farsi condizionare“: se è vero che quando si impiega lo zafferano di qualità, bastano pochi pizzichi per conferire un grandissimo aroma al piatto, è anche vero che per usarlo al meglio dovete riuscire a staccarvi dal capitolo “ricette classiche con lo zafferano” e lasciarvi trasportare dalla fantasia… Che ne direste di un dolce, di un pane o di una bella teglia di biscotti speziati?!
Come potevamo poi dimenticare un brindisi con la profumata Vernaccia?
Come potevamo poi dimenticare – nella notte più effervescente dell’anno – un brindisi a base di profumata Vernaccia? Uno dei pochi vini bianchi toscani a vantare una solida quanto antica denominazione di origine controllata e garantita. Si tratta della prima DOC italiana del vino, cui fece seguito alcuni anni dopo la nascita del Consorzio che dal 1972 punta alla sua tutela. La Vernaccia è ottima per accompagnare il pesce ma anche piatti a base di interiora come la trippa o il lampredotto nonchè formaggi erborinati e stagionati piuttosto che dolci della tradizione senese a base di miele e spezie, saporiti secondi di selvaggina e zuppe di legumi. Noi l’abbiamo provata anche con il Caciucco livornese ed i fegatelli di maiale, il risultato è stato una gradevolissima amplificazione di sapori!
Le due anime di una cittadina
Caratteri tipici delle terre di Siena e tratti propri di quelle fiorentine. San Gimignano è al margine: nelle mappe come nella propria anima
Insomma, è bastata la prima visita a farci venire in mente come e quanto San Gimignano presenti entrambi i caratteri delle due contee tra le quali sorse: la raffinatezza fiorentina unita alla fierezza ed alla maestosità senese; l’abilità ingegneristica senese assieme al fiuto per gli affari ed alle capacità commerciali dei fiorentini; la genuinità e la vocazione agricola senesi nell’estrarre dal territorio circostante prodotti di elevata qualità, anche in condizioni non facili unita allo spirito più imprenditoriale ed internazionale delle terre fiorentine. Insomma… Tradizione, paesaggio, innovazione e futuro racchiusi in vicoli silenziosi fatti di pietra e sovrastati da alte mura e poderose torri, immerse tra colline profumate d’uva e scrigni di preziosi pistilli dorati…