Prima di raccontarvi che cosa sono le Ferie delle Messi, permetteteci due parole su quanto, per noi, la cittadina di San Gimignano sia speciale… É proprio qui infatti che hanno avuto inizio le nostre avventure in giro per la Toscana, quando ancora non conoscevamo le Ferie, nè sapevamo nulla dell’Associazione Cavalieri di Santa Fina. La scegliemmo come “prima” un po’ perchè ci ispirava il suo profilo maestoso di torri svettanti verso il cielo, un po’ perchè nè io nè Luca c’eravamo mai stati. Era una freddissima vigilia di San Silvestro – si, proprio come nelle favole! – ed ancora non avevamo una idea ben precisa di come ItalyzeMe ci avrebbe portato a scoprire l’essenza più autentica di luoghi, mestieri, comunità…
Con tutto quel gelo e quell’atmosfera magica era facile immaginarsi una San Gimignano ancora immersa nel suo fastoso passato medioevale, teatro di aspre contese tra famiglie potenti, tutte intente a costruire la loro torre più alta di quella dei rivali. Ed a camminare per via di San Giovanni ci sentivamo anche un po’ pellegrini, di quelli che nel loro percorrere la via Francigena non disdegnavano una sosta riparatrice presso una chiesa o un ospizio templare…
A San Gimignano siamo poi tornati l’anno dopo, questa volta in estate poichè attratti dal ricchissimo calendario di eventi delle Ferie delle Messi e da questo legame così forte che sembra tenere unita San Gimignano alla sua epoca d’oro, ignari che qui avremmo conosciuto una guida davvero speciale e che ci saremmo emozionati così tanto a vedere la città tutta vestita a festa, in quegli abiti medioevaleggianti che le si addicono così bene.
Le Ferie: una dovuta introduzione
Le Ferie delle Messi, sono la celebrazione della gioia per la fine del raccolto e dell’inizio della bella stagione. Furono istituite per il giugno di ogni anno negli antichi statuti della città e mantenute fino a buona parte del 1300. Erano l’occasione per canti, danze, sfilate di carri, spettacoli e combattimenti tra cavalieri armati di bastone, di cui oggi si trova traccia nella Giostra di bastoni in cui si sfidano le 4 Contrade della città. Vi era spazio anche per il popolo basso, che in questi giorni vendeva i frutti del proprio lavoro, o della propria maestria, al mercato.
Ti consigliamo di tenere d’occhio il programma che troverai a questo link: per l’intera durata delle Ferie le arterie principali della città e le piazze più note sono monopolizzate da spettacoli e sfilate, in un continuo festoso tourbillon di eventi che hanno luogo un po’ in tutta la città ma che variano di anno in anno. Ad orari alterni i gruppi musicali allietano le vie del borgo con le loro chiarine e gli antichi tamburi, mentre squillano le fanfare della città tedesca gemella di Meersburg e leggiadre danzatrici assieme ad acrobatici gruppi di sbandieratori fanno i loro volteggi in piazza, davanti al sagrato della Cattedrale, che per l’occasione si trasforma in una ottima platea per godere al meglio degli spettacoli.
Il nostro sabato alle Ferie delle Messi
Abbiamo avuto la fortuna di arrivare di buon ora, così da goderci un giro tranquillo tra gli eleganti palazzi con le loro bifore gotiche e le sobrie geometrie medioevali degli edifici religiosi. Giusto in tempo per scoprire, tra le bancarelle di Piazza della Cisterna, un moderno alchimista che riesce ad ottenere cristalli per profumare l’ambiente in maniera naturale, distillando gli oli essenziali da erbe e fiori spontanei. Appuntamento con la nostra guida in Piazza delle Erbe, dove l’Associazione Antichi Mestieri di Medicina evoca ogni anno un mercato medioevale, per mostrare come gli artigiani del tempo realizzavano vasi, candele a cera, lavoravano il legno, il ferro ed i filati. Con Tina saliamo fino alla Rocca di Montestaffoli, terrazza perfetta per un panorama d’eccezione sulla Val d’Elsa e per l’occasione tramutata in accampamento militare e luogo di ristoro. Qui, mentre un boia cerca di “staccarci la testa” alla gogna, Tina ci racconta come tutta la cittadinanza partecipi alle Ferie. Altro che semplice rievocazione per turisti…!
In Rocca ci fermiamo ad assaporare il profumo delle carni che sfrigolano sulle braci e dei cocci di fagioli fumanti, tutte leccornie che verranno preparare anche l’indomani, per rinfrancare gli animi dopo la Giostra. Avremmo voluto restare ad innaffiare qualche generosa pietanza con quel buon vino che in Toscana non manca mai ma ci aspettava un programma denso di spettacoli, oltre ad una esclusiva visita all’ex convento di San Domenico, divenuto carcere nel 1800 ed oggi chiuso al pubblico ma al centro di un programma di recupero che dovrebbe trasformarlo in moderno polo culturale ed artigianale.
Il nostro pomeriggio è volato letteralmente in un batter d’ali. Ci siamo incantati ad assistere allo spettacolo di Falconeria Maestra in piazza Duomo, che oltre a mostrare i voli acrobatici dei rapaci, ha tenuto lezioni sulle forme di rispetto praticate nell’addomesticamento di questi animali. É grazie a loro abbiamo imparato quali rarissime forme di cortese rispetto debbano essere impiegate per l’educazione del falco, tanto elegante quanto fiero ed essenziale al signore feudale. Poi è stata la volta delle gare di gruppo, cui partecipa il vero popolo delle Contrade: il Tiro alla fune per gli uomini e la non meno dura Gara della Treccia per le donne. Non lasciartele scappare perchè sono competizioni che non si vedono tutti i giorni neppure nelle rievocazioni medioevali e che nonostante vi prendano parte i membri delle contrade, riescono sempre a coinvolgere molto il pubblico!
Il sabato sera piazza Duomo si accende: al teatro ed alla prosa subentrano trampolieri, maschere, fiaccole e ventagli infuocati di danzatori e sputafuoco. Sembra di essere davvero nel set di un film! Un bicchiere di vino, quattro risate e si riparte per tornare a casa…
La domenica della Giostra dei Bastoni
Domenica è il giorno della verità per cavalli e cavalieri: c’eravamo stati l’anno scorso, purtroppo perdendoci gli eventi del sabato precedente. In mattinata, dopo la solenne benedizione dei giostratori sul sagrato della Cattedrale ed un salto in Rocca per godere delle gioie della buona tavola toscana, ripartono gli eventi e gli spettacoli nella piazza principale della città. Tutti pronti per le 17 quando, muovendo dalle due porte di San Gimignano, un corteo fiorito, roboante e colorato segue Flora, regina della Primavera, fino alla Rocca dove si corre giostra. Il vincitore della Giostra riceve l’ambita spada d’oro, che porta la mente agli antichi fasti della città, quando l’oro di San Gimignano era il suo pregiato zafferano. La Contrada che vince si aggiudica anche l’ambito Drappellone, palio sangimignanese anche qui dipinto da un artista locale.
Insomma… ora non ti resta che venire a goderti di persona San Gimignano e l’incanto medioevale delle sue Ferie. Le date della prossima edizione (che dovrebbe aver luogo dal 16 al 18 giugno 2017) non sono ancora uscite sul sito ufficiale ma appena ne sapremo di più te lo comunicheremo sicuramente sui nostri canali social. Che dici, ci vediamo lì?