Conoscete queste bacche dal bellissimo colore blu? Si chiamano Prugnoli e sono straordinariamente adatte a farne marmellata o frutta sciroppata. Ce li ha fatti conoscere Daniela, toscana verace di Orbetello, trapiantata in Umbria per coronare il suo sogno di libertà ed appartenenza alla terra. Siamo stati suoi ospiti all’Eco B&B Villa Eleiva per qualche giorno, immersi nel silenzio e nel verde di Montecchio, regno dell’olivo a pochi passi da Orvieto. Ed assieme a lei ci siamo divertiti a raccogliere queste bacche che crescono in fitti cespugli ai margini del suo oliveto. Le stesse che qualche giorno dopo abbiamo ritrovato sotto forma di liquore e marmellata alle saline di Cervia. Vedi quando si dice “il caso”…!
Ricette coi prugnoli: il gusto particolare delle cose di famiglia
Nei due giorni che siamo stati ospiti dell’Eco B&B Villa Eleiva, ogni mattina Daniela ci deliziava con una colazione a base di succhi di frutta fresca, biscotti e torte fatte in casa a base di olio extravergine d’oliva da accompagnare alle marmellate. E tra una composta di menta e melone ed una marmellata di albicocche c’era anche quella di prugnoli. Piccolo avvertimento: ha un sapore decisamente antico, di quelli che ti fanno tornare alla mente le cotognate della nonna. “Allappia” diremmo in Toscana: la consistenza è leggermente farinosa ed il gusto deciso ed acidulo. Non si può dire che sia un gusto “popolare” ma se ti affascinano i sapori particolari allora questa è una marmellata che non puoi lasciarti scappare.
I prugnoli hanno un gusto particolare: se ti affascinano i sapori aciduli come quelli dei frutti di bosco allora devi assaggiare la marmellata!
Molto più dolce la frutta sciroppata che Daniela ci ha fatto assaggiare sopra la panna fatta da lei: non siamo riusciti a capire come ha fatto a creare uno sciroppo così nelle sole due ore trascorse dalla raccolta dei prugnoli perchè il risultato era strepitoso, perfetto per bilanciare il gusto dolce della panna montata!
Infine un’altro impiego del prugnolo che abbiamo scoperto sempre grazie a Daniela: con queste bacche si può produrre una volta l’anno un liquore speciale, una sorta di grappa che non vediamo l’ora di assaggiare la prossima volta che passeremo a trovarla. Neanche a farlo apposta appena una settimana dopo, in un chiosco immerso tra le saline di Cervia, tra un morso alla piadina ed un assaggio di sale dolce, abbiamo trovato una produzione semi-artigianale di liquori e marmellate al prugnolo: quando si dice “i casi della vita”…!
I prugnoli al centro di antiche credenze popolari
Si credeva che il legno di prugnolo proteggesse i viandanti…
Daniela ci ha raccontato che le bacche del prugnolo si addolciscono proprio quando la pianta raggiunge la maturazione ovvero all’inizio di ottobre. E noi cercando in alcuni vecchi libri di piante spontanee, abbiamo scoperto che in passato il prugnolo era anche al centro di molte credenze popolari: si credeva che il suo fitto intreccio di rami rendesse le case ed i loro abitanti impenetrabili dal male e dalle intemperie ed il suo legno, impiegato per ricavarne bastoni per i pellegrini, proteggeva i viaggiatori durante il cammino. La pianta del prugnolo era simbolo di indipendenza e spirito libertario, guardacaso proprio quello che più si addice a Daniela!
Insomma, quella del prugnolo è una storia simile a quelle di tante altre piante spontanee, ricche di proprietà e foriere di tantissimi impieghi, purtroppo col tempo dimenticate. Oggi lo si trova sempre più di rado al limitar dei broli e dei campi, assieme ad altri rovi e piante infestanti e finisce che spesso si fa fatica a distinguerlo. Eppure il prugnolo, col suo bellissimo colore blu notte può ancora allietare le nostre tavole con marmellate, frutta candita e liquorini. Perchè non (ri)cominciare a prenderci la mano?