La Colonna col Marzocco è uno dei primi punti d’interesse che s’incontrano visitando Montepulciano iniziando il percorso da Porta al Prato. Eppure troppo spesso si tira dritto non lanciandogli che un veloce sguardo. Forse proprio per questo ci ha sin da subito incuriosito ed abbiamo voluto scoprirne la storia. Perchè il leone Marzocco, questo simbolo tipico della città di Firenze adorna una colonna nel cuore di Montepulciano?
Cosa simboleggia il Marzocco e cosa c’entra la Scozia?
La prima cosa curiosa che abbiamo scoperto è che la colonna di cui vi parliamo originariamente portava alla propria sommità la Lupa di Siena. Il “Marzocco” ovvero l’emblema del leone fiorentino che regge lo stemma vi fu apposto solo nel 1511 dopo la demolizione della precedente effige, a testimonianza del definitivo assoggettamento di Montepulciano a Firenze dopo 26 anni trascorsi tra la dominazione senese e l’ambizione di avvicinarsi alla Signoria.
Un fiero leone che sorregge lo scudo: da dove deriva e che cosa simboleggia l’effige sull’omonima colonna a Montepulciano?
L’origine del simbolo – come spesso accade con i simboli delle nostre città – è ancora incerta, tuttavia sembra che il nome di questo leone rievochi l’antica consacrazione della città di Firenze al dio Marte: “Marzocco” deriverebbe dal latino “martius“ = “di Marte“. Dante racconta che anticamente la città di Firenze era consacrata a questa divinità, di cui era una statua nei pressi di Ponte Vecchio. E molto probabilmente è vero visto che ne parlano anche le cronache dell’antica Corporazione dei macellai e beccai, allora dislocati tutti proprio presso Ponte Vecchio così da scaricare gli scarti di macellazione nel fiume.
A Firenze come altrove in Toscana il leone era il simbolo del potere popolare. Questo significato nel capoluogo toscano si collega però ad un’altra vicenda curiosa: il leone fiorentino si riaggancia al simbolo della Corona Scozzese, ovvero allo scudo di Guglielmo I di Scozia, poi assurto a stemma araldico. Probabilmente i fiorentini dovettero condividere gli ideali d’indipendenza di questo sovrano – che come soprannome aveva proprio quello di “leone” – nei confronti ambo della vicina Inghilterra che della Chiesa romana, tanto che nell’odierna via dei Leoni a Firenze era tenuto un serraglio con leoni vivi proprio in suo onore. Trovi moltissime curiosità per approfondire l’argomento a questo link.
Montepulciano contesa tra Siena e Firenze
Un piccolo excursus storico su Montepulciano ora è d’obbligo, proprio per capire l’importanza che dovette rivestire questa ricca cittadina agli albori del Rinascimento in una Toscana dilaniata dalle guerre tra la Repubblica Senese e quella Fiorentina. Nonchè per comprendere meglio come avvenne che alla fine i poliziani sostituirono la Lupa col leone…
Contesa per secoli tra Siena e Firenze, la Montepulciano del 1300 aveva una volontà tutta sua…
Nel XII secolo, in contrasto con i potenti feudatari che dominavano il territorio nel Medioevo, emerse il libero Comune di Montepulciano, che col tempo acquisì sempre maggiore influenza. Nel secolo successivo, dopo aver a lungo solidarizzato con il Comune di Siena ma contraria all’espansione senese verso la Val di Chiana e la Val d’Orcia, Montepulciano cominciò a volgere lo sguardo verso Firenze. Nel 1229 i nobili di Montepulciano, estromessi dal governo del Comune, si allearono con Siena finchè qualche anno dopo i senesi riuscirono ad espugnare e radere al suolo le mura della città. Tuttavia i fiorentini, veri vincitori del conflitto, li obbligarono a cedere Montepulciano ed a impegnarsi nel pagamento di una pesantissima somma per ricostruirne le fortificazioni. Il dominio fiorentino durerà da questo momento fino alla battaglia di Montaperti, quando Montepulciano, come le altre città toscane, sarà costretta a sottomettersi a Siena. É questo il periodo in cui viene edificata la Fortezza, oggi finalmente restaurata ed aperta per mostre e manifestazioni.
Tuttavia i Poliziani non ci stanno a questo nuovo dominio e negli ultimi anni del 1200 ribaltano nuovamente le alleanze: Montepulciano cerca di affrancarsi sempre di più da Siena e giura fedeltà a Firenze. É questo il momento in cui nella cittadina emerge la fazione capitanata dalla famiglia dei Del Pecora, che ne guideranno la vita politica alternandosi a periodi di governo popolare. Questo è anche l’inizio di un periodo d’oro per la vita economica di Montepulciano: nel 1300 le famiglie più illustri cominciano a costruire alcuni di quei raffinati palazzi che poi saranno i pionieri del gran rifacimento operato durante il Rinascimento.
1511: il Marzocco e la fortezza
Alla fine del XIV secolo il passaggio di Montepulciano alla sfera d’influenza fiorentina viene sanzionato dal trattato di pace tra le città di Firenze e Siena. Per tutto il secolo Montepulciano rimase sotto Firenze, solo alla fine si volse nuovamente verso Siena finché nel 1511 vi fu il definitivo passaggio alla Signoria. A suggello di questo approdo Antonio da Sangallo Il Vecchio fu chiamato a Montepulciano a risanare la Fortezza alta ed a edificarne un’altra opposta alla Rocca, sul modello delle cosiddette “Fortezze da basso” ma con il medesimo impiego di materiali e forme stilistiche di quelle sorte sulle alture. Nacque così la “Fortezza di Poggiofanti”, le cui possenti mura fanno da sfondo all’omonimo giardino che sorge davanti la Chiesa di Sant’Agnese e si schiudono in prossimità di Porta al Prato. E proprio nel 1511, ad ulteriore suggello del dominio fiorentino, alla Lupa di Siena si sostituì il Marzocco in cima alla Colonna!