L’importanza dell’acqua per Siena affonda le sue radici nel sottosuolo, da dove sgorgano da secoli fonti benefiche e curative. Nell’articolo che troverai qui sotto abbiamo cercato di compiere un percorso storico e culturale attraverso le acque senesi, proprio per farti capire l’importanza di un elemento del genere per un territorio povero di grandi corsi d’acqua. É una lettura interessante, se non altro per le scoperte che abbiamo fatto nel nostro indagare:
Una volta raggiunto il territorio senese, una tappa che non puoi mancare nel tuo viaggio in Val d’Orcia è Bagno Vignoni, piccolissimo borgo di 30 abitanti nel comune di San Quirico d’Orcia, arroccato su un colle che sorge sul gretto ghiaioso del fiume da cui trae il suo nome la valle, nei pressi dello scenografico tratto denominato “gole dell’Orcia“.
Ti suggeriamo di visitare Bagno Vignoni in inverno, quando dalla vasca al centro del paese si sviluppano i suggestivi vapori che aleggiano nell’aria circostante
Le acque di Bagno Vignoni
A Bagno vignoni la presenza di sorgenti termali è testimoniata sin dall’epoca romana, quando avvenne la costruzione dei primi stabilimenti. Il luogo fu poi reso famoso da illustri frequentatori appartenenti alle epoche successive: Lorenzo il Magnifico, Papa Pio II, già ideatore della vicina cittadina di Pienza e persino Santa Caterina da Siena. Abbiamo scoperto che la Santa, quando era giovinetta, venne mandata in villeggiatura a Bagno Vignoni dalla madre, nel tentativo di addolcirle il carattere refrattario al matrimonio.
Che decidi di trascorrere un giorno alle terme o che tu sia solo di passaggio, non puoi mancare la visita alle vasche libere, nel Parco dei Mulini cui si accede prima di salire in paese
Quando e cosa visitare a Bagno Vignoni
Anche se è un consiglio del tutto antitetico rispetto alla maggior parte delle guide, noi ti suggeriamo di visitare Bagno Vignoni nel periodo invernale o primaverile, quando dalla vasca rettangolare al centro del paese si sviluppano i suggestivi vapori solforosi che aleggiano nell’aria circostante. Scegliendo di trascorrere un weekend in questo periodo a Bagno Vignoni non solo potrai godere del paesaggio suggestivo della Val d’Orcia d’inverno ma potrai anche immergerti con il massimo del piacere nelle acque calde termali, cosa che quando fuori è fresco, è ancor più gradita! Potrai concederti una giornata di relax in una delle strutture termali nei pressi del borgo oppure fermarti solo per una breve sosta alla scoperta di questo affascinante manipolo di case nate sul percorso della via Francigena, magari anche fermarti per un pediluvio insolito nei rivoli d’acqua calda oppure nelle vasche libere ai piedi della collina.
Cuore del paese è la piazza centrale, dominata dalla vasca dove sgorgano acque calde, da una polla nel terreno. Un suggestivo portico cinge la piazza nel lato corto, davanti al più antico stabilimento termale dove un tempo si potevano effettuare fanghi, bagni e inalazioni a base di quell’acqua consigliata per le patologie delle ossa, oggi sostituito da strutture private più moderne come l’Hotel Posta Marcucci ed Adler Termæ che recentemente ha acquisito dei terreni per produrre anche vino Orcia DOC come a testimoniare la volontà d’instaurare un più profondo legame con questo territorio capace di affascinarci continuamente.
“Scorrete leggiadre o buone sorgenti e portate agli infermi col vostro fluire la salute…” è un pezzo della lapide dedicata alle Naiadi dal letterato senese Lattanzio Tolomei
Un tempo il portico era parte di un ponte che attraversava la vasca oggi rimosso. Qui il letterato senese Lattanzio Tolomei fece collocare una lapide in greco in cui omaggiava le Naiadi, ninfe delle acque per il grande dono termale reso agli uomini. La traduzione della lapide, scritta in greco, è questa:
“O Naiadi che abitate questi caldi vapori
liberando il fuoco perenne fra le onde
restituendo col vostro eterno fluire
i sofferenti liberi dalla morte odiosa,
io vi saluto, e voi donate acque copiose.
Scorrete leggiadre o buone sorgenti
e portate agli infermi col vostro fluire
la salute ed ai santi un bagno dolcissimo.
Entrambi vi saranno grati.”
[Lattanzio Tolomei senese]
Successivamente l’acqua sorgiva fu interrata per realizzare un sistema di canali e vasche che azionassero le macine in pietra dei mulini collocati sul dirupo del colle. E proprio dalla presenza di mulini per la molitura dei cereali deriva il nome del parco in cui è immerso il borgo. Un insieme di grotte semi-nascoste che i curiosi come noi non staranno nella pelle di visitare…
L’acqua termale di Bagno Vignoni ha proprietà curative per le patologie legate alle ossa. Lo sapevano bene i romani, che qui costruirono le prime Terme
L’acqua riemerge a pochi metri dalla piazza centrale, scorre ancora calda nei gorelli in pietra tra le rovine delle antiche vasche di raccolta e precipita dalla scarpata verso il greto del fiume Orcia, tra rocce color perla. Alla base della collina si incontrano le due vasche libere in cui è possibile bagnarsi. Nelle giornate serene l’acqua assume uno splendido colore turchese a causa dei minerali presenti nell’acqua, che colora le rocce di bianco e deposita calcare sul fondo, invitando al bagno i visitatori.
Bagno Vignoni riserva sorprese anche alla gola. Osteria del Leone e La Bottega di Cacio sono gli indirizzi che vi consigliamo per una esperienza gastronomica fuori dai tradizionali circuiti turistici
Dove mangiare durante la visita a Bagno Vignoni
Che sia un bagno veloce o una giornata allo stabilimento, le terme stimolano sempre l’appetito! E Bagno Vignoni si è rivelato per noi un luogo ottimale per una sosta golosa fuori dai tradizionali circuiti turistici. Per un pasto completo non potremmo che consigliarti l’antica Osteria del Leone, in una traversa dietro la Piazza centrale. Qui potrai gustare la vera pasta tirata a mano (magari quella al vino del territorio, che sfido ad assaggiare in ristoranti convenzionali! Piuttosto che i condimenti della più genuina tradizione toscana, come i pici alle briciole); i formaggi D.O.P. della zona, la carne Chianina certificata ed i dolci fatti in casa. Da provare soprattutto i raffinati piatti a fantasia dello chef: il piccione in particolare, le selezioni di affettati tagliati rigorosamente al coltello, alcune prelibatezze a base di materie prime locali, come i primi alle cipolle di Asciano piuttosto che la trippa alla Montalcinese con zafferano della Val d’Orcia. Insomma un locale che riserva deliziose curiosità per il palato, che se ti trovi in zona non puoi perdere…
Se invece sei colto da fame improvvisa e non rinuncia ad uno spuntino prima di risalire in macchina, sbizzarrisciti a comporre una merenda veloce e golosa con i moltissimi ingredienti disponibili, oppure scegliendo tra le decine di soluzioni calde e fredde a base di prodotti tipici toscani offerte a La Bottega di…Cacio in Piazza del Moretto. Noi ti consigliamo un panino al Pecorino di Pienza e salumeria tipica toscana ma se il nostro consiglio fosse troppo banale, chiedi pure un suggerimento e non resterai mai deluso! Anche per quanto riguarda l’origine del prodotto questo non ti sarà mai negato, con gran precisione e straordinaria cortesia! Visto che ci sei domanda anche un abbinamento con il perfetto vino al bicchiere e siamo sicuri ne uscirai con una bottiglia dall’ottimo rapporto qualità/prezzo tanto ne resterai contento!