Metti assieme una cura quasi maniacale nella scelta degli ingredienti (dalle farine usate per fare la pasta all’olio extravergine lasciato sui tavoli, tutti rigorosamente di provenienza locale), un clima familiare coi produttori che si cimentano ai fornelli; i banchi delle aziende agricole a vendere gli stessi prodotti che trovi nel menu ed un profondo amore per un territorio lacustre che sa offrire grandi doni a chi decide d’avventurarsi appena sotto la superficie.

Grande cura nella scelta degli ingredienti e coinvolgimento dei produttori sono gli elementi vincenti della Festa della fagiolina

Questo è il nostro racconto della Festa della Fagiolina del Trasimeno e dei prodotti tipici del lago, che ogni anno riporta alla vita il piccolo abitato di Porto, sulle colline che dominano i due laghi di Chiusi e Montepulciano, a pochi chilometri dalle acque del Trasimeno. Un appuntamento dalle dimensioni contenute ma di grande qualità, che ci ha segnalato il nostro amico produttore Giordano e che quest anno non potevamo perdere.

La frittata di fagiolina, servita nell'antipastone assieme ad altri prodotti tipici
La frittata di fagiolina, servita nell’antipastone assieme ad altri prodotti tipici – ItalyzeMe CC BY-NC-ND 2.0

Proprio Giordano, così come gli altri produttori di cereali, legumi, vino ed ortaggi sono i protagonisti ed assieme gli organizzatori della festa, promossa ogni penultimo fine settimana di agosto dai soci del Consorzio della Fagiolina del Trasimeno, che dal 2002 si occupa di tutelare questo prezioso legume autoctono, la cui coltivazione – così come la coltivazione di queste zone lacustri – risale davvero agli Etruschi.

Cosa abbiamo potuto gustare alla festa

Dimenticate le sagre che privilegiano la quantità di cibo alla qualità degli ingredienti: qui si mangia davvero locale!

La Festa è un vero e proprio tripudio di piatti tipici della tradizione umbra e toscana, basti pensare che il pane servito viene panificato da Fabio, produttore biologico locale che dopo alcuni tentativi è riuscito ad ottenere un pane con farina di grani antichi soffice ed alveolato! E dopo aver mangiato si possono acquistare e fare interessanti scoperte anche enologiche tra i banchi dei produttori. Tanta è la cura riposta nella scelta di ingredienti e ricette, un fatto insolito se si pensa che troppo spesso le sagre privilegiano l’abbondanza alla qualità. Noi abbiamo iniziato dagli antipasti, incuriositi dall’assaggio della frittata con fagiolina del Trasimeno e del paté di Tinca prodotto dalla Cooperativa pescatori, un pesce di lago la cui carne tenera e saporita è perfetta per mousse e creme. Ci è arrivato un piatto ricchissimo: immancabili i crostoni ai pomodorini e il paté di fegatini, la panzanella, i salumi e i formaggi tutti di produzione locale.

Alcune bruschette a base di prodotti tipici della zona, servite nell'antipastone assieme a salumi e formaggi
Alcune bruschette a base di prodotti tipici della zona, servite nell’antipastone assieme a salumi e formaggi – ItalyzeMe CC BY-NC-ND 2.0

Se non sei un amante del pesce non temere: il menu prevede ottima carne alla griglia come nella migliore tradizione umbra

Per non farci mancare niente abbiamo provato gli Agoni fritti, pesciolini tipici del lago che ricordano vagamente le fritture di paranza ma dal gusto molto più pronunciato ed i pici fatti con la farina di grano Verna, che qui cresce al riparo dall’eccesso di chimica. A seconda che tu sia ‘tipo da menu di terra‘ oppure ‘di mare‘, la scelta alla Festa verteva tra i pici al sugo di pesce Persico, pomodoro e fagiolina del Trasimeno oppure le pennette alla panna, fagiolina e guanciale di Cinta senese profumate da una leggera spolverata di pepe. Avremmo voluto anche assaggiare l’insalata fredda di Persico del lago e fagiolina del Trasimeno, così come il Baccalà in umido con pomodori e fagiolina ma purtroppo questa volta non c’era proprio posto: sarà per la prossima!

Agoni fritti, piccoli pesci di lago molto saporiti
Agoni fritti, piccoli pesci di lago molto saporiti – ItalyzeMe CC BY-NC-ND 2.0

Alla festa è possibile anche acquistare i prodotti del menu direttamente dai produttori oppure degustare vini e un’insolita birra alla fagiolina prodotta in zona

L’apoteosi del gusto la raggiungi però con il dessert, quando ti arrivano i biscotti artigianali di kamut, di farro oppure allo zafferano purissimo di Città della Pieve o ancora alla granella di nocciole e marmellata di frutti di bosco, che già al nome – “Bacio del Trasimeno” – evoca l’amore del produttore, Fabio, per questo luogo. É proprio Fabio a portarceli, agricoltore e proprietario di un agriturismo immerso nel verde di queste colline – I Melagrani -, con un passato da barman professionista, convertito alla panificazione ed all’agricoltura biologica per passione. E per i più piccoli (ma pure per noi grandi, non temete!) c’è il gelato alla Fagiolina del Trasimeno con cereali soffiati ed olio extravergine. Non ci resta che scoprire come fa a venire così dolce e delicato…

Lasciamo Porto dopo aver assaggiato un Trebbiano insolito, che ben lungi dall’essere il classico vino bianco da taglio come vorrebbe la tradizione toscana ci ha colpito per la sua elegante struttura. Lo produce La Sugarella, azienda di Petrignano del Lago. I suoi aromi decisi e leggermente minerali si integrerebbero benissimo con i piatti di pesce di lago e le zuppe di cereali o legumi coltivati su questi terreni. Schietto e diretto come il carattere degli agricoltori di queste zone, che molto presto torneremo a visitare!

E adesso rotta verso le due Torri di “Beccati questo” e “Beccati quest’altro“, con una nuova divertente storia da raccontarti…

Barche ormeggiate al Lago di Chiusi, a pochi chilometri da Porto
Barche ormeggiate al Lago di Chiusi, a pochi chilometri da Porto – ItalyzeMe CC BY-NC-ND 2.0